Dune di Piscinas: visitarle, ammirarle, rispettarle
Nel cuore della Costa Verde, sulla costa sud-occidentale della Sardegna, nel territorio del Comune di Arbus, si estende uno dei paesaggi più suggestivi e vulnerabili d’Europa: le Dune di Piscinas.
Questo angolo di natura selvaggia, plasmato dal vento e dal tempo, ospita un ecosistema delicato che convive con i resti di un passato industriale segnato dall’attività mineraria.
Origine e formazione delle Dune di Piscinas: il respiro della sabbia.
Le Dune di Piscinas sono un complesso e delicato ecosistema risultato dell’accumulo ad opera dei forti venti di Ponente e Maestrale di sabbie generate dalle rocce granitiche caratteristiche della zona. Sono le dune più imponenti d’Europa, in continua modellazione grazie alla vicinanza al mare, definite “dune vive” proprio a causa del continuo cambio morfologico. Nonostante si tenda ad associare il panorama sabbioso a desertico, le Dune di Piscinas sono un ricco ecosistema che ospita tante specie di piante come la ginestra e l’Euforbio e una miriade di piccole piante che riescono a vivere nella sabbia e a Primavera a colorare le dune di tanti fiori variopinti.
Tuttavia, oggi più che mai è necessario proteggere questo delicato ambiente dall’eccessiva antropizzazione o, più banalmente, dal semplice passaggio umano, a occhio nudo innocuo ma in grado di sconvolgere un delicato equilibrio naturale.
Comprendere il loro funzionamento, la loro origine e la necessità di proteggerle significa rispettare un patrimonio che unisce biodiversità, geologia e memoria storica.
Come andare a vedere le Dune di Piscinas: trekking da Capo Pecora
Alle Dune di Piscinas ci si puo’ arrivare scendendo dalla strada sterrata di Ingurtosu o dal trekking che parte da Capo Pecore e ci arriva passando per la maestosa spiaggia di Scivu.
Un percorso di qualche ora che permette la ricongiunzione con la natura e il senso primordiale di esplorazione.
Il giro intreccia le tracce lasciate dagli animali del posto con le antiche mulattiere, oramai svanite, percorse dai pastori, intuitivo ma allo stesso tempo selvaggio. Discesi dalla costa rocciosa a picco sul mare ad un certo punto si comincia a camminare sulla spiaggia.

In Primavera o in Inverno il mare regala uno spettro dei colori blu e bianco esemplare, a causa delle forti correnti di maestrale.
Basta un’ora scarsa di cammino per raggiungere una terrazza panoramica naturale che sovrasta a perdita d’occhio l’enorme ecosistema della spiaggia di Scivu con le imponenti Dune di Piscinas, che coprono oltre 30 chilometri quadrati e sono alte in alcuni punti sino a 90 metri. Costeggiano più a Est i ruderi delle miniere: pozzi, edifici, la laveria e gli ingressi alle gallerie.
Lo spettacolo più sublime di questo trekking è sicuramente uno sguardo approfondito alle dune, esperienza difficilmente ripetibile altrove.
Il colore giallo ocra delle sabbie è interrotto, in alcuni punti, da cespugli di sparto pungente, dalla carota spinosa, dal giglio di mare e, verso l’interno, da ginepri e vecchi olivastri che diventano dei piccoli boschetti.
In certi periodi si possono vedere i cervi che si spingono sino al mare e nel mese di giugno, se si è particolarmente fortunati, le tartarughe marine che depongono le loro uova. E perché no? Godersi il silenzio e il fruscio delle onde, seduti sui tronchi secchi di ginepri secolari regalati dalla natura, mentre si gusta un ottimo pane con pomodoro (Pratzida) acquistato in una delle numerose attività locali a gestione familiare presenti nei paesi lungo il percorso in auto, da ovunque voi partiate.
Un incontro scontro di paesaggi. Dune e Miniere
Il paesaggio quasi preistorico delle Dune di Piscinas e quello intaccato dall’uomo con l’estrazione mineraria nelle sezioni di Ingurtosu e più all’interno di Montevecchio.
Questi luoghi infatti hanno rischiato di scomparire e di perdere la loro autenticità, a causa del massiccio sfruttamento delle miniere, dove gli scarti, composti prevalentemente da cadmio, piombo e zinco, nichel, manganese e ferro affluivano direttamente in prossimità delle dune grazie allo scorrere dell’omonimo Rio, contaminando pesantemente acque e suoli e creando delle modifiche chimico-fisiche irreversibili ancor oggi ben visibili.
La vegetazione non ricresce dove sono stati gettati gli scarti delle lavorazioni minerarie ed i costoni cosi’ desertificati sono soggetti a fenomeni di erosione e frane.
Perchè è importante non salire sulle Dune di Piscinas
Ecco perché è importante conoscere e preservare questo paesaggio ricco di natura e storia. E non danneggiarlo oltre. Le dune, da lontano morbide e vellutate, inviterebbero a salirci sopra e percorrerle. Ma questo intaccherebbe gli endemismi ed il loro delicato ecosistema.
E’ giusto contemplarle rispettosamente da lontano e piuttosto cogliere in questi luoghi l’invito a una profonda riflessione sui temi dell’ambiente, del paesaggio e sul nostro ruolo di custodi di bellezza.
Alcune diramazioni dei sentieri tornano verso Montevecchio. Ma di questo vi raccontero’ nelle prossime puntate.
Simone Acca Travel Blogger.


Ciao sono Daniela e questo è 56 Green, il blog che parla di turismo sostenibile, della Sardegna Green e non solo…