Luciano Pia, Architetto torinese noto per le sue grandi opere contornate di centinaia di alberi, compie in Sardegna un’opera particolare, di cui viene veramente difficile dire se sia più bizzarra la storia o piuttosto la costruzione.

Luciano Pia, 25 Green e Heat Garden. Una parentesi prima della Sardegna.

Parlare di Luciano Pia in Sardegna e precisamente a Cabras, puo’ sembrare strano a chi conosce l’architetto noto in ambito internazionale per le sue grandi opere a Torino che hanno fatto scuola nell’ambito dell’architettura green contemporanea e delle teorie sulla rigenerazione urbana con l’utilizzo degli spazi verdi.

E per chi non lo aveva ancora sentito nominare è consigliata una visita a Torino e nel frattempo puo’ dare una sbirciata su Google ai due più noti progetti dell’architetto Torinese : « 25 Green o 25 Verde », l’edificio di via Chiambrera che integra paesaggiuo, natura e qualità dell’abitare in un insieme organico fatto di materiali naturali, Heat Garden, un giardino a piu piani che si sviluppa attorno ad una centrale di accumulo del teleriscaldamento nel centro della città storica

Come è arrivato Luciano Pia in Sardegna a Limolo House ?

Cosi, per il caso e per la sorte, come ci piace dire alle conferenze e cene dove ci divertiamo a raccontare l’accaduto, capita a Cabras in uno dei suoi giri in bicicletta. Incontra una improvvisata restauratrice in realtà proveniente da ben altre competenze (aveva deciso di risistemare da sè una parte della casa in terra cruda per sfuggire alle manie di cementificazione di muratori, ingegneri, ma anche degli architetti).

La filosofia di Luciano Pia applicata a Limolo: arte, bioarchitettura e dress code.

E’ l’autunno del 2020. L’Architetto intravede la possibilità di lavorare lui stesso nel piccolo cantiere, a contatto con materie prime che lo ispirano, la terra cruda, le canne del Sinis. Resti e frammenti di altre opere e costruzioni. Un contesto libero dall’intermediazione con le imprese che gli ricorda la sua vocazione di artista e scultore. Sfoggiando una manualità incomparabile che si tradurrà in diverse installazioni artistiche dove coniuga il concetto di restauro conservativo con quello di economia circolare, raccorda, con diversi interventi personali, la parte degli edifici adibiti a camere e già terminata, con quella in fase di restauro. Introduce con la gioia della proprietaria, un concetto ardito che lega gli ambienti con un unico filo conduttore: il territorio. Che a Cabras è fatto di terre d’acqua, il mare e le lagune, di fango e di argilla.

Nel Maggio del 2021 Limolo è terminato, prende il nome di Limolo House 56 Green, per ricordare di essere una cellula dell’opera più importante del Maestro. Come si addice ai vernissage torinesi, viene inaugurato un giovedi’ sera in una serata in dress code, cui seguiranno una serie di conferenze sui temi che già da allora, il progetto in fasce prometteva di perseguire : l’architettura tradizionale, l’ambiente, il territorio e il turismo sostenibile. Una novità per la sonnolente provincia Oristanese, che verrà sferzata in seguito anche da altri avvenimenti su questo tema a opera dell’instancabile Architetto.


Il confine tra costruzione, arte e architettura a Limolo. Luciano Pia e i significati declinati in turismo sostenibile

Limolo è diventato un esercizio di eccletismo. Una sfida nell’utilizzare tutto quello che c’era a disposizione sul posto e nelle vicinanze, per abbassare l’impatto ecologico della struttura già in fase di costruzione. Forse è stato proprio questo che in alcuni casi, per supplire le mancanze evidenti di materiali o di manodopoera qualificata per cio che poteva essere l’idea progettuale iniziale, ha suscitato l’estro dell’Architetto Luciano Pia che staccandosi dai canoni del restauro architettonico ha indossato i panni dell’artista e creato soluzioni che alla funzione hanno coniugato il valore estetico facendosi al contempo portatrici di significati e messaggi che pervengono al visitatore, turista, viaggiatore.

Ecco che i muri volutamente scrostati o senza l’intonaco completo raccontano la storia di un passato, anche recente fatto di stratificazioni e di usi costumi che cambiano nel tempo.

Le canne, utilizzate per creare strutture aree per pergole all’esterno o per appendere abiti, luci o anche solo decorare all’interno richiamano le lagune circostanti.

Tanti utensili, cime bozzelli, bitte e grilli che raccontanto la passione della proprietaria per la vela ma anche funzionalizzano un riutilizzo intelligente di elementi preziosi della tecnologia nautica

Quattro domande all’Architetto Pia sulla sua opera a Limolo House.

Luciano Pia e le materie prime. Bioedilizia e bioarchitettura. Una casa senza impianti.

I materali tradizionali hanno una capacità energetica intrinserca che da sempre l’uomo ha saputo sfruttare. Guardando a come si costruiva in passato possiamo risolvere naturalmente molti problemi laddove le tecnologie costruttive attuali richiedono l’uso di sofisticati impianti tecnologici e quindi di energia. Non c’è la vera necessità di usare impianti per garantire un confort igrotermico negli edifici. Utilizzando correttamente i materiali e proteggendo naturalmente le costruzioni dagli agenti atmosferici si puo’ vivere senza dipendere da consumi energetici. Certamente bisogna usare i fabbricati in modo intelligente, come hanno sempre fatto i nostri predecessori.

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Limolo House Cabras Facciata. Fotografia Dario Coletti

La natura come elemento architettonico.

Costruiamo modificando un territorio esistente in cui la natura era egemone, cerchiamo di rispettarla e di farci aiutare da un ambiente vivo ed evolutivo per vivere insieme, rispettandoci reciprocamente.

Benefici ambientali e psicologici del verde integrato ?

La natura ci protegge dal caldo e dal freddo, mitiga gli sbalzi termici e regola l’umidità dell’aria. Nel contempo tonifica il corpo e la mente, e non è poco per noi esseri problematici di natura.

Come ha immaginato il turista che scelga di soggiornare a Limolo ?

Come qualcuno che ha ormai superato il turismo di massa dal dopoguerra in poi e che cerca di ritrovare valori e culture del territorio che non ha a disposizione nel suo luogo di residenza abituale. Un viaggiatore che ha la pazienza di guardare, capire, gustare, imparare e gioire del mondo e del momento in cui sta vivendo.

Save the Traditional Cabras ?  (Workshop internazionale di bioarchitettura a Cabras, 2021 e 2023)

Mi è piaciuto mettere in comune questa esperienza a Cabras con il Politecnico di Torino, Carla Bartolozzi e le altre Colleghe del Politecnico, Diana dell’Università Jiao Tong di Shangai, i loro sudenti, la Facoltà di architettura di Cagliari e le amministrazioni locali, per conoscere le storte, i luoghi e le loro potenzialità intrinseche.

Oggi mi rendo conto che nulla è attecchito nell’amministrazione comunale che apparentemente interessata, ha poi continuato a fare scelte lontane dai portati culturali che erano emersi durante i lavori e gli incontri di quei giorni. Un vero peccato, perchè una volta che il territorio è compromesso, è perso per sempre.


Limolo House, con mio grande onore, si trova tra le opere che l’architetto descrive nel suo sito internet , in una pubblicazione di Abitare, uscita poco prima della sua inaugurazione e da ultimo nella Monografia su Luciano Pia Architetto, nella collana di “Imprinting” sugli Architetti contemporanei, per la firma di Alberto Bologna e la Casa Editrice Letteravenitdue.